Il 9 dicembre 2024 è stato restituito alla piena fruibilità della comunità e dei visitatori di Castelvecchio Calvisio il portale lapideo della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. L’edificio, addossato ad un tratto di muro fortificato lungo il versante meridionale del paese, diviene il principale luogo di culto del paese nella seconda metà del XV secolo. Pochi decenni dopo viene eretto il portale, le cui forme schiettamente rinascimentali supportano un’ipotesi di datazione alla prima metà del XVI secolo.
Inquadramento tipologico e storico del portale
Il portale si trova sollevato su tre gradini rispetto al livello della piazza prospicente l’edificio. Incassato rispetto al prospetto, risulta inquadrato da un arco a tutto sesto poggiante su piedritti con capitelli sporgenti e modanati. Due paraste laterali, affiancate lungo il lato interno da due colonnini, incorniciano gli stipiti lisci che delimitano il varco. Le paraste e i colonnini sono caratterizzati da basi modanate e da capitelli pseudo-corinzi. Nella parte superiore poggia un architrave caratterizzato da fregio a formelle quadrate che incorniciano fiori scolpiti e una mezzaluna montante (quest’ultimo dettaglio è piuttosto interessante per la datazione del portale: il crescente montante faceva parte dello stemma araldico dei Piccolomini, feudatari di Castelvecchio tra il 1478 e il 1566). Segue una cornice sporgente con fascia di base lavorata a kyma ionico. Il portale è coronato da una cornice a tutto sesto che inquadra una lunetta, un tempo decorata con un dipinto murale di cui rimangono purtroppo solo pochissimi frammenti. La cornice ripropone la sagoma di quella dell’architrave aggiungendo, in corrispondenza dei punti di appoggio esterni, due altorilievi con rosette. Sugli elementi che compongono il portale sono diffuse tracce di colore, prevalentemente giallo e rosso.
![](http://sabapaqte.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2025/01/Castelvecchio-Calvisio_San-Giovanni_portale_dopo-e1736437749141.jpg)
È possibile accostare il portale di Castelvecchio con altri presenti nella zona, tutti accomunati dall’associazione parasta-colonnino, e dall’uso di far terminare l’arco a tutto sesto sovrastante l’architrave (o la semplice cornice) con rosette: il portale della chiesa di Sant’Antonio a Civitaretenga (frazione del comune di Navelli); quello di San Lorenzo a Marruci (frazione del comune di Pizzoli); quello della chiesa dei SS. Pietro e Lorenzo ad Acciano, che è anche l’unico ad essere precisamente datato, riportando l’anno 1534 nell’iscrizione dedicatoria sull’architrave. Il confronto più stringente, tanto da poter ipotizzare con sicurezza la provenienza dalla stessa bottega di lapicidi, è quello con il portale della chiesa di San Giovanni a Collepietro (AQ): ad eccezione della cornice interna (con mensole a volute e lavorata ad altorilievo con il trigramma berardiniano tra nastri simmetrici), dell’assenza delle rosette laterali all’arco, e di una definizione dei dettagli più raffinata nell’esemplare di Collepietro, i due portali presentano infatti caratteristiche analoghe.
Il restauro
Prima dell’intervento il portale presentava problemi conservativi dovuti principalmente all’esposizione esterna. In particolare si riscontravano fenomeni di attacco biologico diffuso nella parte inferiore, erosione di grave entità visibile nelle colonnine e paraste, e il dilavamento delle malte di allettamento tra i vari blocchi lapidei e la parete di supporto. A seguito della rimozione meccanica delle vecchie stuccature si è constatato che le malte originali erano scomparse da tempo, ed erano presenti vuoti e discontinuità di notevole estensione.
![](http://sabapaqte.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2025/01/Castelvecchio-Calvisio_San-Giovanni_portale_prima_dettaglio-del-degrado.jpg)
L’analisi ravvicinata del portale ha permesso di approfondire la conoscenza degli interventi di manutenzione e restauro effettuati in passato. Le tracce di policromia oggi prevalenti, rosse e gialle, probabilmente non risalgono all’impianto originale, in quanto risultano applicata direttamente su alcune lacune. In alcuni punti, soprattutto sull’arco, si sono riscontrate tracce di un altro rosso, più antico, in quanto sottostante a quello di cui al punto precedente. Tracce di verde sono state rilevate sulla cornice ad ovuli (lato destro arco e sui capitelli delle lesene), mentre piccoli frammenti di colore azzurro si presentavano sui fondi dei riquadri presenti sull’architrave. Le analisi scientifiche confermano le osservazioni visive: l’impiego di azzurrite (degradata in malachite) fa ipotizzare una stesura originale caratterizzata da toni diversi da quelli utilizzati successivamente.
![](http://sabapaqte.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2025/01/Castelvecchio-Calvisio_San-Giovanni_portale_prima-e1736437493280.jpg)
In seguito il portale fu tinteggiato o scialbato con una tinta a calce (resti sono presenti sulla parete sinistra del portale) di colore bianco. Questo strato venne a sua volta rimosso a seguito dell’ultimo intervento di restauro, utilizzando un abrasivo forse meccanico che ha portato via molto del colore sottostante. In quell’occasione vennero eseguite reintegrazioni cromatiche a rigatino puntuali sull’arco, ed è possibile che sia stato applicato un protettivo o un consolidante, oggi alterato. Ulteriori interventi devono aver interessato in passato anche i gradini, con stuccature non idonee realizzate in cemento e resina epossidica, visibili tra i giunti e nelle medie e grandi lacune.
L’intervento realizzato nel 2024 ha provveduto in primo luogo alla rimozione di terra e polveri depositate sulle superfici e nelle cavità delle lacune. Si è poi proceduto al consolidamento del materiale lapideo con un prodotto a base di silicato di etile applicato a pennello, in più mani, fino al completo assorbimento. È stato quindi eseguito un lavaggio della superficie lapidea con tensioattivi e acqua demineralizzata, proseguendo con una rifinitura mediante soluzione salina, applicata con tempi differenti di contatto, per la rimozione di depositi molto aderenti. Si è limitata la rimozione a quanto risultava inadeguato o dannoso alla conservazione del materiale lapideo, rispettando gli strati sovrapposti nel tempo che possono rivelarsi significativi come testimonianza storica delle vicissitudini subite dall’opera.
Terminata la pulitura si è proceduto alla estrazione e rimozione di sali presenti sulla superficie. I gradini sono stati oggetto di diserbo delle piante infestanti e successivo trattamento biocida. Fessurazioni, fratturazioni, esfoliazioni e scagliature sono state oggetto di stuccatura e microstuccatura al fine di minimizzare l’infiltrazione di acqua piovana e umidità atmosferica all’interno della pietra. Le precedenti stuccature cementizie sono state completamente rimosse. Inoltre, nelle spallette laterali, l’intonaco ammalorato è stato sostituito con materiale idoneo e compatibile. Le malte sono state scelte tenendo presente le varie granulometrie degli inerti setacciati, per ottenere un effetto estetico affine alla pietra originaria, ma al tempo stesso distinguibile da essa, in modo da risultare neutrale nella visione di insieme. Si è quindi proceduto ad una riequilibratura cromatica del tono generale della pietra, e alla stesura del protettivo finale.
![](http://sabapaqte.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2025/01/Castelvecchio-Calvisio_San-Giovanni_portale_interventi-di-stuccatura.jpg)
L’intervento di restauro del portale lapideo della chiesa di San Giovanni Battista a Castelvecchio Calvisio è stato finanziato nell’ambito della Programmazione Ordinaria MIC 2022-2024, annualità 2022. Il progetto è stato messo a punto da personale interno alla Soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo nelle persone della dott.ssa Maria Fernanda Falcón Martinez e del dott. Antonio David Fiore, in collaborazione con la dott.ssa Elisabetta Loi. Il ruolo di Responsabile Unico del Progetto e Direttore Lavori è stato ricoperto dal dott. Antonio David Fiore; le funzioni di Direttrice Operativa sono state svolte dalla dott.ssa Maria Fernanda Falcón Martinez. I lavori, affidati alla ditta DF14 Restauro Beni Culturali, sono stati consegnati il 4 settembre 2024 e si sono conclusi il 9 dicembre 2024, in tempo per le festività natalizie.