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Comunicati stampa

LE ATTIVITA’ DELLA SOPRINTENDENZA, NEL RAPPORTO DI MISSIONE 2024 DELLA DIREZIONE GENERALE

La Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura ha pubblicato il Rapporto di missione 2024. Il documento ha come obiettivo la valorizzazione dell’attività di tutela svolta dai Servizi della Direzione, grazie alle competenze del personale tecnico, su tutto il territorio nazionale.

Dalla relazione 2024 è emerso un quadro ampio e articolato delle azioni di salvaguardia del patrimonio, che va dal restauro di alcuni ambienti di pregio del Complesso monumentale del San Michele in Ripa a Roma, all’elaborazione delle piattaforme digitali fino all’acquisizione di beni culturali attraverso acquisto, prelazione o espropriazione ai fini di tutela.

Tali attività, condotte dagli Istituti centrali e dalle Soprintendenze, conferiscono concretezza alle politiche e alle strategie per la conservazione del patrimonio culturale storico artistico e architettonico italiano.

All’interno del corposo documento trovano spazio due progetti della Soprintendenza ABAP per le province di l’Aquila e Teramo: il primo è l’accordo di collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di l’Aquila (L’accordo di collaborazione tra Soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo e Accademia di Belle Arti – Pag. 180 del rapporto, a cura di David Antonio Fiore) che ha l’obiettivo di definire progetti annuali di interventi di restauro a scopo didattico su beni archeologici e storico-artistici del territorio di competenza, bisognosi di interventi conservativi, facilitandone l’ingresso nei laboratori dell’Istituto o l’allestimento del cantiere e sorvegliandone il restauro fino alla restituzione o alla chiusura dei lavori.

L’altro specifico progetto, in essere dal 2016, comprende alcuni interventi all’interno della rete dei sistemi tratturali (Percorsi e manufatti tratturali tra conservazione e valorizzazione – Pag. 416 del rapporto, a cura di Valerio Piovanello)concentrati nella piana di Navelli, parte del lungo altopiano che si incunea tra le pendici del Gran Sasso e i rilievi montuosi del sistema Sirente – Velino. Gli interventi hanno visto il recupero di alcuni dei fontanili che si accostano ai percorsi tratturali, in passato a servizio del bestiame e dei pastori.