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Cantieri e restauri

Teatro Romano di Teramo, un cantiere aperto per condividerne la riscoperta e la valorizzazione

Si è tenuta oggi a Teramo una conferenza stampa, organizzata dal Comune, finalizzata ad illustrare agli organi di informazione lo stato di avanzamento dei lavori di riqualificazione del Teatro Romano, a cui hanno partecipato la Soprintendente Cristina Collettini, il Sindaco Gianguido D’Alberto e i tecnici degli enti e delle imprese coinvolte nelle attività di valorizzazione e rifunzionalizzazione del sito.

Il punto della situazione è stato fatto dall’archeologa della Soprintendenza Gilda Assenti, che ha guidato gli operatori della comunicazione intervenuti, all’interno del cantiere che al momento si trova circa quattro metri sotto il livello stradale. L’indagine archeologica, attestata, dopo una prima fase di rimozione di terreno di riporto, sul livello in cui si ritiene la struttura romana sia crollata all’epoca del suo abbandono, ha già restituito importanti riscontri al team di tecnici al lavoro. Finora infatti si è riusciti a definire l’origine artificiale del terrapieno su cui è nato il teatro in età augustea, grazie al rilievo di materiale sabbioso regolarizzato, al di sotto dell’ima cavea, la parte più bassa delle gradinate. È stata inoltre individuata una condotta ad anello utilizzata per il deflusso delle acque e la proedria, vale a dire l’area solitamente riservata, nei teatri greci e romani, alle sedute dei senatori, magistrati e altre cariche cittadine.

La Soprintendente Collettini ha ribadito l’importanza dell’intervento per la città di Teramo e le modalità con il quale lo stesso è stato pensato, con una prima fase di scavo conoscitiva, tesa a guidare successive scelte di rifunzionalizzazione condivise con il territorio, al fine della valorizzazione del bene, in un’ottica di continuo dialogo ed equilibrio tra le esigenze della collettività e quelle dalla tutela.

Il cantiere, che ha restituito, tra le sorprese inaspettate, delle sepolture di circa 14 individui databili a partire dal XVI/XVII secolo, sarà gradualmente aperto al pubblico, con visite guidate e attività di comunicazione specifiche, per condividere l’andamento delle attività di valorizzazione e rifunzionalizzazione del monumento con la comunità cittadina e i turisti.