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Cantieri e restauri

Ricollocato il Busto-reliquario di Celestino V – nella Basilica di Collemaggio

L’Aquila 29 Novembre 2023

Il busto-reliquario di Celestino V in legno intagliato, argentato e dorato a mecca con inserti in rame dorato risale al XVIII secolo. Il Santo è raffigurato nelle vesti di pontefice, con triregno ornato di vetri colorati in castoni metallici e, nella mano destra, ferula papale con croce a tre braccia (di epoca moderna). La parte superiore del piviale presenta lo stemma pontificio con leone rampante sulla spalla destra, e sulla sinistra quello dell’ordine dei Celestini (alta croce su tre monti, affiancata da due fiordalisi, sulla cui asta inferiore si avvolge una serpe). Il bottone del piviale fungeva da urna-reliquario; oggi vuota, è stata coperta di tessuto nero. Sotto il braccio destro, innalzato nel gesto di benedizione, è poggiato il modellino della città di L’Aquila, a rappresentare la devozione della comunità verso il Santo eremita e pontefice.

L’iniziativa dell’UNPLI e la collaborazione della Soprintendenza

I primi contatti con l’UNPLI si sono avuti nel novembre 2020: in quell’occasione l’associazione mise a disposizione una cifra per il restauro, e si concordò di indirizzare i fondi verso il busto-reliquario di Celestino V. Una volta chiesto il Nulla Osta del Comune, sono iniziate le attività propedeutiche alla presentazione del progetto: sopralluoghi presso il deposito di Paludi di Celano per visionare l’opera e la rispettiva base, valutazione dello stato di conservazione, sopralluoghi presso la Basilica per considerare il nuovo allestimento, contatti con il Comune per assicurare l’attuazione delle misure di sicurezza. La proposta di allestimento è stata formulata dai funzionari responsabili per territorio della Soprintendenza e condivisa con il restauratore individuato dallo sponsor e dal Comune. Il progetto, presentato a febbraio 2022, è stato autorizzato il 9 marzo 2022. 

Restauro e nuova collocazione

Il busto è stato sottoposto ad intervento di restauro nel 1998-99; in quell’occasione ha recuperato lo splendore originario, perduto a seguito dell’opacizzarsi della superfice metallica. L’intervento effettuato nel 2023, propedeutico alla ricollocazione, si è limitato ad una revisione generale delle condizioni conservative, con trattamento biocida, pulitura, ed eliminazioni di limitate aree affette da attacco biologico.

Il busto ha più volte cambiato collocazione. È documentato in Sagrestia all’inizi del ‘900, per poi essere esposto in Basilica a seguito dei lavori di restauro operati dal Soprintendente architetto Mario Moretti; in quell’occasione venne sistemato nella nicchia a sinistra dell’ingresso principale, prima di essere nuovamente spostato nella navata destra, al di sotto dell’organo, e poi sull’altare di Jean Bassand. Recuperato intatto a seguito del sisma del 6 aprile 2009, è rimasto per lungo tempo presso il deposito di Paludi di Celano. Nel considerare la questione dell’allestimento in Basilica, non sussistendo traccia di una collocazione storicizzata dell’opera, si è individuata quale soluzione che consentiva una adeguata valorizzazione e allo stesso tempo risultasse altamente simbolica la nicchia lungo la parete sinistra immediatamente accanto alla Porta Santa: si sottolinea così il legame profondo tra il Santo e il suo lascito spirituale alla città di L’Aquila, che ogni anno si rinnova nel rito della Perdonanza. D’altra parte la nicchia, austera e spoglia con il suo arco acuto e l’intonaco a finitura grezza, inquadra ed esalta la bella scultura barocca, fornendole uno spazio che allo stesso tempo favorisce la visione e la devozione. Al fine di assicurarne stabilità e sicurezza, l’opera è stato provvista di un piedistallo metallico dalle forme squadrate, di cromia analoga a quello tecnologico che sostiene e protegge la Madonna di Collemaggio.